di New York e di Los Angeles e si evolve dal graffitismo.
è una forma di arte che utilizza un approccio più attivo, aggressivo ed è indirizzato a riconvertire il concetto di spazi pubblici.
Fa molto riferimento ai principi del movimento dei graffiti originari, infatti molti statunitensi definiscono la guerilla art come "post graffitismo".


Ma la guerrilla art non è solo graffitismo.
Possiamo trovare spazi urbani decorati (e migliorati nel caso delle periferie) da "pezzi" d'arte unici e non facilmente classificabili.


Senza le dinamiche della società moderna, post-industriale, la guerrilla art sarebbe ridotta ad "arte fine a se stessa" e sarebbe definita come per "quello che è" più che per "quello che fa".
Molti Guerrilla artists mirano a sabotare il "branding" (logo + marketing) per la propria pubblicità e identità, talvolta con ovvi riferimenti al logo stesso.
Possiamo ritrovare questo, ad esempio, in D*Face che smititizza la firma di Walt Disney.
Alcuni links interessanti: qui il sito del guru della guerrilla art Shepard Fairey, in arte Obey Giant,
e qui la mostra sugli stencil posters di Sten & Lex a Roma.

