sabato 23 novembre 2013

L'invitation au voyage

 photo 4-louis-vuitton-invitation-voyage-bowie-muse-gavras-yatzer_zps4e1a9db1.jpg

Sottotitolo: Venezia, Louis Vuitton e il Duca Bianco.
Il prestigioso marchio francese ha scelto per la seconda parte del corto L'invitation au voyage, a chiudere la campagna pubblicitaria del 2013, nientedimeno che David Bowie.
L'icona musicale, che già ha collaborato con Vuitton indossando propri capi e accessori durante sue perfomance e in alcuni videoclip musicali, ben rappresenta l'estro, la creatività, il confine tra maschile e femminile e tra l'eccesso e la semplicità della Maison.

 photo 2-louis-vuitton-invitation-voyage-bowie-muse-gavras-yatzer_zps82e49944.jpg

In questo corto la protagonista è la modella Arizona Muse, già presente nel primo episodio ambientato a Parigi.
Arrivata a Venezia a bordo di una mongolfiera, si troverà trasportata nei luoghi magici della città, per poi entrare in un palazzo misterioso dove incontrerà David Bowie che, come in un sogno, romanticamente al clavicembalo le dedicherà I’d Rather Be High (canzone presente nell'ultimo album ‘The Next Day') mentre tutto intorno si animerà una festa in maschera.
Il film crea un'allegoria del viaggiare nel tempo e ritrae la donna Vuitton come una donna che tiene il destino tra le mani, un'esploratrice moderna che con coraggio, grazia e consapevolezza si apre nuove porte verso viaggi sconosciuti. La donna aperta e pronta alla conoscenza di sè stessa.

 photo 5-louis-vuitton-invitation-voyage-bowie-muse-gavras-yatzer_zps2c22eded.jpg  photo 8-louis-vuitton-invitation-voyage-bowie-muse-gavras-yatzer_zpse10efdb8.jpg  photo 10-louis-vuitton-invitation-voyage-bowie-muse-gavras-yatzer_zps6c0eb2c7.jpg

Film Director: Romain Gavras
Photographer: David Sims
Stylist: Jerry Stafford
Hair & Make up: Paul Hanlon & Lucia Pieron

Fonte: Yatzer.com

domenica 17 novembre 2013

Sinestesia: Playful Inter-Action

 photo 1461721_564078836997003_1050830788_n_zps164ed427.jpg Fino al 5 Gennaio è in corso Playful Inter-Action, la mostra interattiva nata dalla collaborazione tra Alcantara, uno dei migliori marchi tessili made in Italy e il MAXXI, museo delle arti del XXI secolo di Roma.
Alcantara è alla sua terza mostra e per la sua realizzazione sono state coivolte due eccellenze del Design internazionale, Studio Minale-Maeda e Fabrica che hanno partecipato con istallazioni per esprimere i valori sensoriali di Alcantara.
I curatori di Playful Inter-Action Giulio Cappellini, art director di Alcantara e Domitilla Dardi,
Design Curator al MAXXI, hanno fortemente voluto questi due grandi nomi che si occupano di Interaction Design e Design di Relazione per meglio mostrare al visitatore come si passi dal design all'arte performativa: l'interazione è parte dell'opera stessa.
Si esplora la sensorialità del materiale partendo dalla sua prima caratteristica, la tattilità,
per arrivare poi al coinvolgimento degli altri sensi.
Il tema ruota intorno alla sinestesia, l'incontro dei sensi, appunto.

Il 12 novembre sono stata invitata da Alcantara all'inaugurazione della mostra ed ho avuto anche l'opportunità di incontrare gli artisti e di rivolgere loro alcune domande.
Fabrica (laboratorio creativo e di ricerca sulla comunicazione del gruppo Benetton) esplora la dimensione sonora con le opere Pendulums, una serie di sfere in alcantara che, attivate dal visitatore, creano un'interazione sonora e Shiver, un' istallazione realizzata con pannelli di alcantara ricoperti sul retro da chiodi che, al passaggio di una mano, con effetto ondulatorio, danno un effetto sonoro simile a piccoli campanelli.
I ragazzi di Fabrica con i quali mi trovo a parlare sono Jonathan, Angelo, Davide e Jhon. Le sfere di Pendulums -riprendendo l'idea del pendolo di Newton- sono dotate di un sensore interno collegato a led luminosi: toccandosi tra loro le sfere, oltre ad illuminarsi, producono dei suoni differenti. L'istallazione ben esprime armonia tra DESIGN (con forme, colori e materiale) e INTERAZIONE (con suoni e luci).
Ad un'azione (del visitatore interattivo) corrisponde una reazione, in questo caso sonora e visiva.
 photo IMG_2161_zps0df639ad.jpg  photo IMG_2142_zpsa5fd91fa.jpg  photo IMG_2141_zps3b8494c6.jpg  photo IMG_2172_zps61219616.jpg  photo IMG_2157_zpse3aca7d4.jpg
Con i ragazzi di Fabrica  photo IMG_2167_zpsb9cdbdf2.jpg  photo IMG_21692_zpsc1235760.jpg
Jonathan mi spiega che anche per Shiver l'intento è coinvolgere il visitatore utilizzando il tatto, per mezzo poi del suono arrivare all'udito: i pannelli hanno aghi sul retro che emettono suoni al movimento. L'immagine che si ha dall'esterno è una tenda, quasi un sipario, qualcosa di rilassante ma che incuriosisce e spinge a voler vedere cosa c'è "oltre". Il colore blu infonde calma e il movimento dei pannelli ricorda quello delle onde del mare.
Gli aghi creano contrasto con questa immagine anche se il loro suono è dolce.
 photo IMG_2220_zps21eaafc1.jpg  photo IMG_2218_zps84442590.jpg  photo IMG_2216_zps24401e41.jpg
Il duo Minale-Maeda lavora nell’ambito dell'universo olfattivo con Essences, Compunds, Particles privilegiando l'esperienza tattile e olfattiva.
Tre sono le fasi: comporre fiori , unire elementi per costruire una boccetta di profumo e appendere un elemento geometrico ad un'istallazione sospesa, per creare una nuvola di profumo.
Tutti gli elementi sono intrisi di oli essenziali e si è pervasi da note floreali delicate.
 photo IMG_2182_zps03f6a123.jpg  photo IMG_2181_zps223c2fdc.jpg  photo IMG_2119_zpsd67d594c.jpg  photo IMG_2118_zps502ddfe5.jpg  photo IMG_2117_zps09c48d37.jpg  photo IMG_2186_zps74efa757.jpg  photo IMG_2196_zpse76a0c9a.jpg  photo IMG_2137_zps85059b72.jpg  photo IMG_2116_zps6c6e33db.jpg  photo IMG_2136_zpsf635ae74.jpg  photo IMG_2134_zps2e0e1231.jpg  photo IMG_2185_zpsbabc76bd.jpg  photo IMG_2184_zps95299663.jpg  photo IMG_2183_zpsbf4e66fc.jpg  photo IMG_2115_zpsfc9f7309.jpg
Scherzo con Mario Minale sul fatto che si noti "lo zampino" della donna ispirata dalla famiglia in questa istallazione: i fiori e i profumi mi fanno pensare alla moglie, la designer Maeda, e la composizione degli elementi alla figlia piccolina, presente all'inaugurazione.
Il tutto rimanda all'idea di un nido dolce, accogliente, colorato e profumato.  photo IMG_2194_zps4150cbb3.jpg  photo IMG_21952_zpsdc8252e6.jpg  photo IMG_2178_zps1ae6a40f.jpg
Riordino gli appunti  photo IMG_2149_zpseec7e2e1.jpg
All'inaugurazione c'è anche Giovanna Melandri, presidente del Maxxi  photo IMG_2227_zpse892bdad.jpg
Foto: Fatima Forti

domenica 10 novembre 2013

DELPOZO

 photo 600_n_zpsfb1b69cd.jpg

L'ho scoperto solo in questo ultimo anno ma Delpozo è un brand nato nel 1974 che prende il nome dal suo fondatore Jesus Del Pozo, definito l'erede di Balenciaga per le forme degli abiti architettoniche e femminili allo stesso tempo.
Alla morte dello stilista e fondatore, il marchio è stato rilanciato nel 2012 dal direttore creativo
Josep Font che ha saputo riprendere con maestria il concept originario e rivisitarlo dando il suo tocco personale: il risultato è una linea fresca, contemporanea, ma con quel tocco retrò e femminile
che lo contraddistingue.
L’essenza della collezione autunno-inverno 2013 si basa tutta sullo studio dei colori e delle forme.

 photo n15_zpsf64a84f3.jpg  photo n14_zps5727452c.jpg

Un tripudio di tinte squillanti, di ricami, di tessuti contrastanti e di volumi.
Il rosso la fa da padrone, ma anche altri colori accesi come il verde e il giallo ben si accostano alle tinte dolci e autunnali come il caramello e il sabbia.
I volumi sono ben rappresentati dal capospalla per eccellenza: il cappotto.
Secondo le “5 Lezioni di Stile di Josep Font”, investire in un buon cappotto è sempre un’ottima scelta,
poichè un capo ben costruito, dona sempre quel tocco di classe in più al proprio guardaroba.

 photo n4_zps94114ded.jpg  photo n2_zpsa226fc56.jpg  photo n8_zps8d717dda.jpg  photo n3_zps368069a7.jpg  photo n12_zpsd4186f61.jpg  photo n6_zps27eb06e5.jpg  photo n9_zps13b6c3fd.jpg  photo n11_zps476a44bd.jpg

Per la collezione Primavera/Estate 2014, Josep Font prende spunto dalla natura, ispirandosi al ritratto “Gypsy Woman with Tambourine” del pittore francese Corot.
L’elemento primario della collezione è la luce, che consente di creare effetti ottici e geometrici.
I fiori e le tonalità delicate rimandano alla figura della donna dea, delicata e fragile in apparenza ma sicura della propria femminilità e del potere che la femminilità esercita.

 photo n13_zpsed5d80dd.jpg  photo n10_zpsa09f19bb.jpg  photo n7_zps54ede65c.jpg  photo 255219816_zps420f342c.jpg  photo n5_zps1209c966.jpg  photo corotKIM_zpsd8ad354e.jpg

Meravigliosi anche gli abiti da sposa, una piccola selezione in questo video:

Psiqué / DELPOZO COLECCIÓN NOVIAS from lydia zimmermann on Vimeo.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
Pin It button on image hover